Principio ispiratore

"L'amore per la conoscenza riecheggia nei nostri cuori e nutre la grandezza dei nostri pensieri." Socrate

giovedì 26 aprile 2012

Primavera.

Primavera strana, in un clima diffusamente mesto dal punto di vista degli umori e delle libertà economiche sembra quasi che anche la natura si adegui rappresentandosi con meno vigore. O che siano i miei occhi, leggermente più stanchi del solito, a non riuscire a coglierne il solito atteso spettacolo,...non so, tant'è che il risultato è lo stesso: una primavera a mezzo servizio, rispetto alle migliori primavere che ho vissuto, un po' decolorata, un po' distante come se non mi riguardasse, come se non fosse un cambio di stagione, tanto che ancora tengo la sciarpetta di seta lucida attorcigliata al collo.

Inizio e non finisco, propongo e poi rifiuto, combatto e poi mi dico di arrendermi.
Questa scelta della macchina mi sta sfinendo...che poi non è la scelta della macchina, piuttosto qualche piccolo inghippo nel contorno...quelle solite mezze verità e quei necessari compromessi che somigliano sempre più a condizioni.

Poi mi esalto per la mia sigaretta elettronica, che cambia gusto ogni volta che lo desidero, e a chi mi chiede se ho smesso di fumare quelle vere, mi sento rispondere "No, non ho smesso ...ne fumo ancora qualcuna per evitare lo stress di avere smesso di fumare".

E poi mi esalto perchè sul susino ci sono ben 49 frutti.
E cucino come se non ci fosse un domani e non mangio perchè ho lo stomaco chiuso.

Questo periodo è come se sentissi il bisogno di un manuale d'istruzioni da dove leggere come usarmi.
 

venerdì 20 aprile 2012

Giorni melmosi

Raramente ho il malumore e ancora più raramente sono triste, tendo a ironizzare sulle sfighe e a non abbandonarmi alla disperazione.
Questi ultimi due giorni sono stati durissimi, per una coincidenza di eventi che non sono tanto vicini da colpirmi in prima persona, ma nemmeno tanto lontani da non farsi toccare.
Li butto giù così, senza tante parole: è mancato il papà di un mio carissimo vicino di casa all'improvviso; ho incontrato e chiacchierato con il papà del compagno di scuola della mia piccola a cui è mancata la mamma all'improvviso; un mio collega all'improvviso si è sentito male, ha avuto un infarto e l'han preso per i capelli; nella notte tra mercoledì e giovedì il boxer mascotte del villaggio residence in cui vivo ha avuto un ictus all'improvviso e ieri gli han fatto la puntura.
Lo so, toccate pure ferro, è che ci sono anche giornate così...e bisogna vivere pure quelle.
Ciò che succede poi, per lo meno a me, è che interiorizzi, nel senso che pensi che se questo cavolo di Improvviso dovesse decidere di fare qualche scherzetto anche a me..(tiè!!!) cosa ci sarebbe di non detto, di non fatto soprattutto con quella piccola donna che ancora sono convinta di poter accompagnare all'infinito?
Tanto il pensiero viene quando capitano cose così...è inutile. Poi, per fortuna se ne va e mi lascia in pace a godermi la vita.
Ma forse con un pizzico di consapevolezza in più, perchè tutte 'ste sfighe altrui mi hanno anche ricordato che non è il fatto che un giorno andrò via...il fatto è: cosa faccio finchè ci sono.
Ok. Il post funereo è finito e potete togliere le mani dalle tasche. Ma come ho già detto, non tutti i giorni sono fatti di tarallucci e vino.
Domani, però sì, perchè vado al Sealife Acquarium di Gardaland.
Olè.

martedì 17 aprile 2012

Ci penserò domani. Domani avrò più forza per sopportarlo.Rossella O'Hara di "Via col Vento"

Mi sono svegliata tardi e sono venuta in ufficio tardi. Il problema di noi nottambuli è che non abbiamo una regola. Chi è abituato ad andare a letto ad un’ora decente, tipo le undici, sa che se tira fino a mezzanotte, è già “tardi”. Per noi il “tardi” non esiste.
La sera mi perdo tra pagine e penne…la mattina mi ritrovo con un sonno perenne.
E stamani non ho nemmen sentito la sveglia. Che vergogna! Che infamia! Quando ho aperto gli scuri tutto già era in movimento…tutto era andato già avanti senza aspettarmi, e io ero lì rincoglionita e in pigiama, con la rabbia che saliva.
Ma non è questo ciò che mi fa sfrigolare i polpastrelli stamattina, è che aprendo la copertina dell’I-Pad sono entrata immediatamente nel mondo di Facebook, che nona vevo chiuso l’applicazione. Ed ho incontrato i miei amici di Facebook…
Non tutti eh, in particolare quei sette – otto che che davvero mi fanno scadere tutto il sistema, perchè poi son quelli che postano di più, coinvolgono, chiedono, iscrivono, notificano, taggano. Ecchccacchio! Ma è un lavoro! E’ la seconda volta che mi confronto su questo argomento e già la prima volta avevo scritto di aver notato che il social network tende ad amplificare ciò che si è: quindi se uno è un cretino, la cretinaggine viene elevata a potenza.
Nella fattispecie, non si capisce come facciano, ma questi miei amici hanno un’opinione ferratissima su qualunque argomento: costume, società, economia, ma soprattutto POLITICA.
Esprimono in maniera convinta tesi e soluzioni che davvero uno non capisce come facciano a non essere loro, lì a governare, dato che hanno tutto così chiaro e limpido. Forse io tendo ad essere troppo prudente ed evito di buttare i pensieri senza argomentazioni, che cadono dal cielo come verità indiscutibili, perché penso che ci siano argomenti su cui si può fare senz’altro la battuta, ma poi, se se ne vuole parlare, bisogna avere una base da cui partire che non sia la semplice sensazione a pelle.
Ma forse sbaglio, e non colgo il corretto significato dello stumento, che è solo un veicolo per aprirsi al mondo.
E’ che, a volte, quell’apertura fa intravedere solo la voglia di uniformarsi al pensiero dei più, perché bisogna dire in un certo modo ed essere più cattivi o più stronzi possibile.
E’ successo con la tragedia della Concordia…con i vari omicidi diventati delle serie a puntate come CSI…e tralascio la politica, che sennò sto qui fino a  stasera.
Polemica, stamattina?
E’ colpa del sonno e del fatto che è il 17.

lunedì 16 aprile 2012

Auto...


Week end interessante: ho visitato ben otto concessionari tra venerdì e domenica perchè devo mandare in pensione la Madama, ed ho iniziato a cercare una sostituta.
Il mio budget è limitato, perché non voglio fare finanziamenti (quelli che ho sono più che sufficienti), ma d’altra parte no ho grosse pretese: faccio non più di 6000 km l’anno, potrebbe andare bene anche un’Apecar.
Ho visto dei gioiellini, delle belle minimonovolume, e anche delle schifezze (a mio parere, è ovvio!).
Su una, però, mi sono venute le lacrime agli occhi; mi ci son seduta e mi sono sentita nel posto giusto; tutto sistemato dove io mi aspettavo che fosse, curata, piccola il giusto, consuma poco.
Blu o grigio antracite.
Ford Fiesta 2012 1.4 TDCI allestimento Titanium.
Non a caso ho messo in piazza questo mio nuovo amore: perché arrivi qualcuno a demolirla.

Che sennò entro la settimana me la porto a casa.

venerdì 13 aprile 2012

Silenzio

Oggi è meglio che io non scriva di ciò che è successo, perchè rischierei di dire cose di cui potrei pentirmi.
Dico solo che siccome quando mi arrabbio faccio dei bei ragionamenti sensati che mettono senza scampo i puntini sulle i, ma che poi me li dimentico quando mi passa la rabbia, oggi ho fatto una cosa che non avevo mai fatto: ho preso il telefono e mi sono registrata mentre buttavo fuori il mio ragionamento. Così…a futura memoria. Me lo riascolterò quando sarò più calma e lo trasformerò in un messaggio sereno e tranquillo, che vada all’obiettivo senza dare spazio a urla o parolacce.
A volte ci sono delle realtà talmente evidenti, chiare limpide, che penseresti che nessuno potrebbe mai metterle in dubbio.
Invece no. Arriva uno che davanti alla rotondità della palla, ti guarda e dice con schifo misto a pena: “Ma come fai a giocare con questa palla quadrata!”.
Quali parole si possono spendere per ribattere? Cosa dire?
Quindi, parlo con un telefono. Che è la stessa cosa. Almeno non usa espressioni che sotto la parvenza di massima comprensione (e anche un pò di indulgenza), nascondono invece le offese più grandi che io abbia mai ricevuto.
Ohhhhhh. Adesso sto meglio!

Ah l'amour...che dolour! (R.Tognazzi)

Dove si trova l’amore?
Me l’ero appuntato su di un foglietto, che tenevo piegato nella tascadei pantaloni e anche quando li cambiavo, lo prendevo e lo trasferivo.
Era sempre più consumato, le pieghe si strappavano, la carta diventava sempre più trasparente.
Ma, sicura e tranquilla di averlo sempre sempre nella tasca, non me ne preoccupavo.
Un giorno lo feci leggere  a qualcuno che subito mi ringraziò per quel segreto svelato.
Poi, però, non lo rividi più.
E dopo quella mia condivisionem il foglietto se n’è volato via, sembra dissolto, non lo trovo più al suo posto nella mia tasca.
Dove si trova l’amore?
In quella maledetta telefonata che non è stata mai fatta, in quel pensiero che  non ha avuto la forza di proseguire e si è fermato a metà strada, nel decidere di non vedersi per evitare di incontrarsi.
O forse nel non tornare indietro, troppo convinti delle proprie ragioni.
Quelle ragioni che l’amore non ha.
O forse, l’amore sta nel tenersi occupati, lasciar passare il tempo,
assaporare quella consapevolezza che invecchia, alla ricerca di un foglietto.

giovedì 12 aprile 2012

Mi sa che...

…stamattina appena arrivata al lavoro ho pestato una bella cacca grande grande.
Spiego: una mia collega è stata a casa per due settimane e nessuno sapeva il perchè; ora, è chiaro che se chi sta male non vuole raccontare cos’ha, ha tutto il diritto di tenerselo per sè, quindi nessuno ha indagato più di tanto.
Ad un certo punto, dopo Pasqua, si vociferava di una malattia esantematica, tipo varicella o morbillo, e stamattina è tornata.
Appena l’ho vista l’ho abbracciata e le ho detto: “Bentornata! Come stai? Finalmente bene? Guarda che io l’altra notte ti ho sognata che eri incinta!!!” Ed è vero ovviamente!
Lei ha abbassato gli occhi e ha sussurrato un “sì…bene.” che davvero non nasconde nulla di buono.
Sì, più ci penso, più mi convinco di aver pestato una merda.

martedì 10 aprile 2012

La macchina

Sono ormai anni che mi dicono che devo cambiarla.
E’ vecchia, è obsoleta, rischi di riamnere a piedi, l’interno comincia a perdere i pezzi…e così via. Che se l’avessi fatto la prima o la seconda volta che me l’han detto, a quest’ora avrei di nuovo una macchina vecchia da cambiare. :-)
Invece siamo ancora qui, io e la mia Madama, possente berlina del ’95, blu cobalto, indistruttibile. Abbiamo scelto lei per portarci in vacanza, invece dell’altra, più nuova e afffidabile, ma più piccola, e siamo partiti mercoledì sera verso le cinque e mezza. Dopo una mezz’oretta di viaggio, mi accorgo di aver scordato l’Ipad. La sequela di improperi e smadonnamenti la tralascio, ma assicuro di aver regalato a chi c’era una buona performance.
Ero quasi calma, me l’ero messa via e sul viale della rassegnazione sentiamo un fortissimo SBENG seguito da un continuo ratatarataratarataratarataratar.
Eccoci, Abbiamo perso il motore per strada, ho detto….ma la macchina proseguiva, quindi accostiamo e io scendo per verificare:  mi inchino, guardo sotto e vedo la parte anteriore del parapolvere che baciava l’asfalto, e che c’erano solo due delle cinque viti che lo tenevano su. (Seconda sequela di mezzi porchi e giù di lì…)
Molto bene. TLa decisione si prende da sola: torniamo a casa, ovviamente. Mentre imbocco la prima uscita dell’autostrada per rientrare e tornare, chiamo il meccanico, che mi dice di non preoccuparmi: è solo il parapolvere staccato, che basta toglierlo e posso proseguire il viaggio.
Di corsa, ci dirigiamo dal dottore delle macchine che prontamente rimuove le ultime due viti, si prende la colpa dell’accaduto (l’avevo portata da lui una settimana prima e non aveva rimontato bene il pezzo), passaggio veloce a casa per prendere l’Ipad…e via, di nuovo in autostrada.
Ecco. La lettura che do a tutto questo è che la mia Madama si sia sfasciata proprio quando mi ha sentito porconare per l’Ipad, e quindi darmi una scusa per tornare indietro a prenderlo, cogliendo anche l’occasione di farsi una bella corsa senza mutande… (leggasi parapolvere).
:-) Per il resto la vacanza è andata da Dio.

mercoledì 4 aprile 2012

Via.

Stasera, appena stacco dal lavoro, salgo in macchina e parto.
...e niente.
Se ne riparla martedì.

Vò via, devo dare i compiti alle mie bimbette, che sennò si annoiano mentre non ci sono. :-)
Un saluto qui, però non potevo non mettercelo.Mi piace rileggere e leggere gli altri... Mi piace qui.

Buona Pasqua!!!

lunedì 2 aprile 2012

Social network.

Il mio Principe Clonato, che in seguito chiamerò PC per comodità, sabato mi ha regalato una perla di saggezza, che non è che sia sta gran rivelazione, ma mi son resa conto che risponde proprio a verità.
Facebook, il grande social network, amplifica N volte i lati negativi di chi scrive.
Quindi se uno è un pò scemotto, su Fb appare un grandissimo scemo. Se una è una normale ammiccatrice, appare come una grandissima zo…la.
Ma la cosa che mi da più fastidio in assoluto, è la condivisione di fotografie truci di animali seviziati, arrivando all’assurdo del cadavere del bambino morto per essere entrato in contatto con il fosforo bianco.
Una delle mie amiche si è messa come foto del profilo una ragazza il cui volto è sfigurato dall’acido, e condivide continuamente video e immagini di tragedie e maltrattamenti, ma forti…assolutamente forti.
Ora, io capisco il desiderio di far conoscere e di diffondere il più possibile per sensibilizzare, ma quando è troppo…è troppo. Capisco anche che oguno di noi abbia particolari coinvolgimenti emotivi e che ci siano delle questioni chestanno così a cuore da sentire ild esiderio di farle conoscere per ceracre uan soluzione…ma cacchio! possibile che tutti i morti, tutti i feriti, tutti i maltrattati, li becchi tu????
Poi, mi chiedo: nella vita di tutti i giorni cosa fai per risolvere queste situazioni? Se il tuo impegno reale fosse direttamente proporzionale all’impegno che metti nel condividere, saresti coordinatrice mondiale di Amnesty International… Invece?
Pensdo che sia giustissimo portare  i problemi a galla, ma credo che ci sia modo e modo per farlo e soprattutto, cche non non debbano mancare i messaggi positivi, i colori, quei pensieri che arricchiscono e anche , perchè no, qualche cazzata per ridere un pò.
Vabbè… chiedo scusa…ma credo ci sia un limite che sarebbe meglio non oltrepassare…i bambini, poi, quando vado su fb, mi piace guardarli mentre ridono a crepapelle.